Perchè una Fondazione E35 Reggio Emilia in Mozambico?

Reggio Emilia e Pemba: storia di un'amicizia

I primi rapporti istituzionali tra la città di Reggio Emilia e il Mozambico iniziano con la partecipazione del Sindaco del Comune di Reggio Emilia, Renzo Bonazzi, ad un convegno dei Partigiani per la Pace, nel 1963, a Varsavia, che mirava a porre fine al colonialismo in Africa. In quell’occasione, il Sindaco Bonazzi incontrò e socializzò con Amílcar Cabral e Marcelino dos Santos, figure di spicco dei movimenti di liberazione rispettivamente dell’Angola e del Mozambico. Per questo rapporto di stima e di amicizia, nel 1964, all’inizio delle guerre di liberazione, Bonazzi inviò loro una lettera di solidarietà.

Dopo aver partecipato al Convegno di Solidarietà Internazionale, svoltosi a Roma nel 1970, il Sindaco Bonazzi, Marcelino dos Santos e Óscar Monteiro, si incontrarono a Reggio Emilia e firmarono un accordo di gemellaggio tra l’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e l’Ospedale Centrale di Cabo Delgado. Nacque così il “Comitato di Aiuto Sanitario al Popolo del Mozambico”, presieduto da Giuseppe Soncini e aperto a istituzioni e organizzazioni della società civile interessate ad azioni di solidarietà con il popolo mozambicano.

Giuseppe Soncini mobilitò l’ospedale di Reggio Emilia, con progetti sanitari e di solidarietà politica, facendo del “Comité” un partner stabile del movimento per la liberazione del Mozambico. Nel 1972 una delegazione reggiana, guidata dallo stesso Soncini, entrò nei territori guerriglieri del Mozambico. Franco Cigarini, che faceva parte della delegazione in qualità di fotografo e cameraman del Comune di Reggio Emilia, realizzò in quell’occasione il documentario “10 giorni con i guerriglieri del Mozambico libero”.

Samora Machel, leader della Frelimo e della guerra di liberazione, fu ospite della città di Reggio Emilia nel 1973, durante la Conferenza Internazionale di Solidarietà con Angola, Guinea Bissau, Mozambico e Sao Tomè.

L’amicizia era un elemento vero di questa alleanza e delle attività di scambio e accoglienza, che nel tempo coinvolsero politici, dipendenti comunali, dottori, infermieri, dipendenti dell’ospedale, persone comuni, insegnanti e  molti altri professionisti. Una delegazione guidata dal sindaco di Reggio Emilia Renzo Bonazzi andò a Maputo il 25 giugno 1975 in occasione dell’Indipendenza del Mozambico: in queste giornate il Presidente Samora Machel propose la firma di un patto di cooperazione e amicizia con la città di Pemba firmato nella città mozambicana il 2 luglio 1975.

Da quell’evento, presero quindi il via una serie di iniziative internazionali che videro la promozione dei primi progetti di cooperazione, di formazione in ambito professionale e di promozione culturale: diversi scambi che culminarono a metà anni ’80 con l’avvio del primo grande progetto di cooperazione decentrata multisettore tra l’Italia e il Mozambico: Noi con Voi. Tutte le scuole del territorio furono mobilitate, così come le associazioni e gli enti locali: la comunità è attore protagonista e vennero realizzate diverse pubblicazioni e mostre per raccontare la cultura del Mozambico. L’arrivo della nave di aiuti, da Reggio Emilia, nell’agosto 1986 nel porto di Pemba si trasformò in una grande festa popolare.

E’ così che ha avuto inizio una storia emozionante e straordinaria di rapporti tra la città e la comunità reggiana con il Mozambico e la città di Pemba. Una storia che continua da più di 50 anni e che ha visto la realizzazione di numerose attività di collaborazione, cooperazione e solidarietà internazionale.

Una storia riproposta nel recente passato, con la firma del patto di gemellaggio tra la città di Reggio Emilia e la città di Pemba nel 2012.

Con il nuovo accordo, le due città si sono impegnate reciprocamente a promuovere relazioni amichevoli stabili e durature, oltre a fornire il proprio specifico contributo nell’ambito di progetti di cooperazione e scambio. 

In relazione ai principi di lotta alla povertà e di sviluppo umano, le parti si stanno impegnando a favorire:

– la promozione, lo sviluppo e la difesa dei diritti delle comunità alla partecipazione attiva; i diritti dei bambini e degli adolescenti alla vita culturale e socio-educativa; i diritti individuali della persona in ambito socio-sanitario;

– la promozione, lo sviluppo e la crescita dei territori, nel rispetto dei principi di sostenibilità, coesione sociale, qualità della vita e rispetto dell’ambiente.

  • La relazione tra Pemba e Reggio Emilia continua quindi ancora oggi attraverso nuove collaborazioni e con una diversificazione degli obiettivi: lo sviluppo economico, il supporto allo sviluppo rurale e all’agricoltura, la pianificazione urbana, la promozione culturale, il turismo sostenibile e l’educazione per tutti e di qualità.
FONDAZIONE E35 REGGIO EMILIA A PEMBA
UNA COOPERAZIONE TRA TERRITORI

Dal 2021, Fondazione E35 è stata riconosciuta e autorizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione del Mozambico a svolgere le proprie attività nel territorio mozambicano, autorizzazione che le ha permesso di aprire un ufficio presso la città di Pemba, e avvalersi di personale e collaboratori a supporto delle attività e progettazioni gestite in loco.

Uno dei principali obiettivi del Comune di Reggio Emilia e di Fondazione E35, grazie all’ufficio presente in loco, è quello di sviluppare percorsi e progetti di cooperazione decentrata attraverso processi di co-sviluppo, avendo la forte convinzione che i processi di cooperazione tra città e comunità possano favorire la connessione tra territori e la condivisioni di competenze con visioni di medio e lungo termine.

L’idea guida dell’operato è che gli Enti Locali siano al centro della visione, della gestione e dello sviluppo strategico di un territorio, e che solo attraverso la creazione di solidi strumenti di governance locale si possano istituire basi solide che permettano a qualsiasi attore – privato, pubblico o della società civile – di contribuire alla realizzazione  di una società in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Uniti per lo sviluppo sostenibile.

Copia di Life of Pemba_Paolo Ghisu Photopraphy (160)

Pilastro 1 – Dalla progettazione delle politiche locali alla loro attuazione, monitoraggio e valutazione.

Strategie:

  • – Sostenere e lavorare in stretta collaborazione con amministratori locali e funzionari pubblici, anche attraverso lo scambio di buone pratiche a livello nazionale e internazionale, per l’elaborazione strategica di politiche pubbliche locali a medio e lungo termine, in linea con l’Agenda 2030.
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  • – Promuovere approcci multidisciplinari e intersettoriali nel pensare, progettare e attuare le politiche pubbliche locali, contribuendo all’attuazione di pratiche di gestione urbana integrata.
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  • – Sostenere, attraverso la realizzazione di progetti finanziati da diversi donatori, la realizzazione di azioni innovative per progettare, testare e attuare le politiche pubbliche locali.
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  • – Monitorare e raccogliere dati sull’efficacia e l’efficienza delle politiche pubbliche locali progettate e implementate, al fine di valutarne gli effetti e apportare correzioni o miglioramenti, se necessario.

Pilastro 2 – Promozione delle competenze locali e coinvolgimento delle comunità locali.

Strategie:

  • – Promuovere interventi da parte di più attori, nella logica della collaborazione e del dialogo tra pari e della partecipazione, sia in fase di progettazione che in fase di attuazione delle politiche locali.
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  • – Promuovere la fiducia e il dialogo tra istituzioni locali, comunità e attori privati ​​e sociali a livello territoriale, per favorire processi di corresponsabilità nella gestione di risorse, beni, spazi e servizi pubblici comuni.
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  • – Promuovere il dialogo internazionale tra pari, al fine di favorire collaborazioni e scambi nei diversi ambiti di competenza, garantendo il protagonismo collettivo nella logica della crescita reciproca delle comunità e delle competenze locali.
LE AREE DI ATTIVITA'
POLITICHE PUBBLICHE E RAFFORZAMENTO ISTITUZIONALE
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E RIGENERAZIONE URBANA
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AMBIENTE E GESTIONE DEI RESIDUI SOLIDI
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