Uniti nella diversità – Alla scoperta di una nuova cultura

  • Uniti nella diversità – Alla scoperta di una nuova cultura

    Sami e Souad, sono i due studenti che partecipano al programma europeo Unis dans la diversité SVE Dijon che vede coinvolti nello scambio il Comune di Reggio Emilia e il Comune di Dijon.

    Qui l’articolo di Souad sul suo terzo mese in Francia:

    Febbraio il mese più corto dell’anno ma per la mia esperienza fino ad ora quello più intenso, il terzo mese della mia permanenza qui a atelier musica elettronica (1)Digione. E’ cominciato con 3 giorni di formazione a Saint-Croix in provincia di Lyon, previsti dalla mia missione di servizio civile. Siamo stati accolti da Roobin e Jessica i due tutor che ci hanno accompagnato per tutta la durata della formazione. Un gruppo di 22 giovani ragazzi proveniente da tutta la Francia impiegnati con il servizio civile. Ognuno ha racconta della sua missione, c’è che ci si occupa di attività con bambini, chi di sensibilizzazione contro la discriminazione e razzismo ecc ecc… Tre giornate brevi ma intense gli argomenti principali sono stati razzismo, laicità, democrazia e i valori della repubblica. E’ stato interessante ascoltare le differenti opinioni di ciascuno, e dibattiti sono stati affrontati anche attraverso giochi, perciò tutti hanno avuto la possibilità di interagire e di esprimersi pienamente. In molti ad esempio non avevano mai approfondito il tema della discriminazione o del razzismo, essendo nati e vissuti nello stesso paese.

    piletta (2)Per quanto riguarda gli eventi culturali della città, questo mese ho scoperto IL TEATRO!!! Le uniche volte in cui sono andata a teatro in vita mia è stato con la scuola, ho sempre considerato questa attività poco interessante, e come la maggior parte dei giovani in Italia ho sempre preferito il cinema; ma grazie al comune di Digione ho avuto la possibilità di lavorare all’accoglienza del pubblico all’interno di uno dei tanti teatri della città, e di conseguenza di guardare diversi spettacoli. Numerosi teatri a Digione hanno accolto per tutto il mese di Febbraio una serie di spettacoli per grandi e piccini, grazie al festival “À pas contes, organizzato dall’associazione ABC (associazione cultura della burgogna) presente da 70 anni che si occupa dello sviluppo culturale di Dijon e di tutta la regione, offre un programma multidisciplinare che unisce teatro, musica, danza, circo e mostre. Che dire mi sono letteralmente innamorata del teatro. La cultura teatrale si è dissolta talmente tanto nel corso del tempo che é un peccato che non tutti possano apprezzarne la bellezza. Siamo stati abituati alla televisione e al cinema, tanti suoni e tanti effetti speciali.. Ma è talmente bello vedere attori che recitano del vivo che riescono a trasmetterti qualcosa senza troppi trucchi.
    I due spettacoli che mi hanno colpito di più sono stati:
    atelier musica elettronica (3)Il primo”Je n’ai pas peur” tratto dal romanzo italiano “Io non ho paura” dell’autore Niccolò Ammaniti, una storia ambientata nel sud Italia nel 1978, che racconta di un bambino, il protagonista di nome Michele, che da un giorno all’altro e costretto a custodire un segreto più grande di lui, scopre che i suoi genitori tengono prigioniero un bambino all’interno di una casa abbandonata. Si trova ad affrontare diverse avventure per cercare di salvarlo… Più che la storia, che già conoscevo, mi ha colpito il fatto che questo spettacolo è stato messo in scena attraverso delle marionette, nonostante sul palco ci fossero degli attori, necessari per dare vita ad ogni marionetta, passavano in secondo piano e riuscivo a non vederli pur se presenti. Le voci, i movimenti, hanno trasformato le marionette in veri e propri protagonisti. Una rappresentazione che mi ha fatto ritornare bambina.
    Il secondo spettacolo che mi ha colpito per la sua originalità s’intitola “Piletta Remix”, è una fiction radiofonica in diretta, quindi non recitata, ogni spettatore ha a disposizione un paio di cuffie, per poter ascoltare il racconto con tutti gli effetti speciali. Sono presenti 5 persone sul palco, che attraverso un microfono, un mixer, dei computer e vari oggetti per produrre diversi suoni , raccontano una storia di una bambina di nome Piletta, che vuole a tutti i costi trovare il Fiore di Ibiscus prima dell’arrivo della luna piena, per salvare la nonna malata, perciò scappa di casa e si avventura nella foresta dove farà incontri non molto piacevoli, dove scoprirà che la maggior parte degli adulti sono materialisti e pensano troppo al denaro.

    Infine questo mese è terminato il festival “Modes de vie”, di cui avevo parlato a Gennaio, con un concerto proposto da un gruppo musicale atelier musica elettronica (2)che fa parte dell’associazione “Kogumi” che si occupa della sensibilizzazione al pubblico dei fenomeni sonori attraverso atelier didattici. Diverse classi di una scuola elementare accompagnate da due componenti del gruppo, hanno preparato nel giro di un mese un concerto in cui i bambini hanno suonato della musica tipica del centro della Francia simile a quella scozzese mixata con musica elettronica.
    Nella vita non si smette mai di imparare e più vado avanti e più me ne rendo conto, sto imparando cose nuove che non conoscevo prima e che se non fossi qua probabilmente non avrei mai conosciuto, un esempio che può sembrare banale per altre persone ma non per me, confrontandomi con Ioana una delle ragazze che condivide con me la stessa esperienza, ho scoperto delle verdure che non conoscevo e di cui ignoravo completamente l’esistenza e non pensavo nemmeno si potessero mangiare. Spesso non ci rendiamo conto di quanto sia importante viaggiare anche per poco tempo per donarci la possibilità di aprire la nostra mente e non restare imprigionati nella routine quotidiana.

    Per i giovani ci sono talmente tante possibilità di fare un servizio civile all’estero, oppure un servizio di volontariato europeo o internazionale, bisogna solo avere la voglia di partire e di impegnarsi in qualcosa che probabilmente ci cambierà la vita.